Quando le complicazioni di una meningite ti portano all'amputazione di entrambe le gambe e di entrambi gli avanbracci, per di più all'età di 11 anni, la scelta è tra due sole alternative: chiudersi nella propria depressione e miseria, oppure fregarsene e prendere la vita con la gioia e l'entusiasmo di chi non ha nulla da perdere.
Beatrice Vio, detta "Bebe", ha preso la seconda strada. Nonostante l'orribile esperienza, non ha perso il suo amore per la scherma, diventando campionessa paralimpica europea di fioretto a 17 anni e vincendo l'oro alle olimpiadi di Rio nel 2016.
Da allora è salita alla ribalta nazionale, favorita anche dal suo carattere semplice e solare. Qui sotto potete leggere un pezzo inedito di un'intervista rilasciata a Rolling Stone lo scorso aprile.
"BEBE: Sono contentissima di aver avuto l'occasione di diventare un simbolo di speranza per molte persone che magari hanno vissuto esperienze difficilissime. Il mio è un modo per far capire che, anche quando la vita sembra investirti con un camion a piena velocità, non ci si deve mai e poi mai fare abbattere, ma bisogna ripartire più forti e determinati di prima. La vita è una figata, ragazzi! Anche senza braccia e senza gambe. L'importante è avere la volontà di vivere.
INTERVISTATORE: Nell'ultimo anno sei diventata conosciutissima in tutta Italia. Hai partecipato a diverse trasmissioni televisive, hai fatto pubblicità...
BEBE: Sì, mi diverto come una pazza! A quanto pare la gente mi vuole bene, un po' per la mia storia, la mia condizione, e un po' per il mio carattere. Grazie, ragazzi! Vi voglio tanto tanto bene anch'io!
INTERVISTATORE: Non pensi che la tua immagine e la tua storia, che inevitabilmente generano comprensione e compassione, vengano sfruttate soltanto per meri fini commerciali?
BEBE: Mi dicono che le persone diventano più propense ad ascoltare e ad assecondare le mie parole, nelle pubblicità. Adesso abbiamo fatto, tra le altre, quella del gas e della corrente. Per il futuro stanno pensando di farmene fare una sulla guerra e un'altra sul contrabbando di organi e bambini.
INTERVISTATORE: Argomenti molto importanti, ma anche molto sottovalutati.
BEBE: Assolutamente. È per questo motivo che vorremmo farle. Se posso aiutare a sensibilizzare le persone su problemi simili è tanta roba. Pensa che ci sono, nel mondo, milioni di coppie che non possono avere figli e soffrono per la loro condizione. Dall'altra parte abbiamo un mercato nero d'organi di bambini appena nati e ammazzati, o di feti abortiti. Se riuscissimo a far incontrare le coppie che non possono avere figli con i contrabbandieri, risolveremmo due problemi: le coppie sarebbero finalmente felici; i contrabbandieri ucciderebbero qualche neonato in meno e farebbero molti più soldi. Le persone devono capire che la soluzione c'è ed è raggiungibile.
INTERVISTATORE: Affascinante.
BEBE: E dovresti vedere le idee che ci sono per la pubblicità sulla guerra! Con la giusta sensibilizzazione, le nostre città diventeranno talmente incasinate che Raqqa, Mosul e Baghdad sembreranno l'oratorio estivo."
Beatrice Vio, detta "Bebe", ha preso la seconda strada. Nonostante l'orribile esperienza, non ha perso il suo amore per la scherma, diventando campionessa paralimpica europea di fioretto a 17 anni e vincendo l'oro alle olimpiadi di Rio nel 2016.
Da allora è salita alla ribalta nazionale, favorita anche dal suo carattere semplice e solare. Qui sotto potete leggere un pezzo inedito di un'intervista rilasciata a Rolling Stone lo scorso aprile.
"BEBE: Sono contentissima di aver avuto l'occasione di diventare un simbolo di speranza per molte persone che magari hanno vissuto esperienze difficilissime. Il mio è un modo per far capire che, anche quando la vita sembra investirti con un camion a piena velocità, non ci si deve mai e poi mai fare abbattere, ma bisogna ripartire più forti e determinati di prima. La vita è una figata, ragazzi! Anche senza braccia e senza gambe. L'importante è avere la volontà di vivere.
INTERVISTATORE: Nell'ultimo anno sei diventata conosciutissima in tutta Italia. Hai partecipato a diverse trasmissioni televisive, hai fatto pubblicità...
BEBE: Sì, mi diverto come una pazza! A quanto pare la gente mi vuole bene, un po' per la mia storia, la mia condizione, e un po' per il mio carattere. Grazie, ragazzi! Vi voglio tanto tanto bene anch'io!
INTERVISTATORE: Non pensi che la tua immagine e la tua storia, che inevitabilmente generano comprensione e compassione, vengano sfruttate soltanto per meri fini commerciali?
BEBE: Mi dicono che le persone diventano più propense ad ascoltare e ad assecondare le mie parole, nelle pubblicità. Adesso abbiamo fatto, tra le altre, quella del gas e della corrente. Per il futuro stanno pensando di farmene fare una sulla guerra e un'altra sul contrabbando di organi e bambini.
INTERVISTATORE: Argomenti molto importanti, ma anche molto sottovalutati.
BEBE: Assolutamente. È per questo motivo che vorremmo farle. Se posso aiutare a sensibilizzare le persone su problemi simili è tanta roba. Pensa che ci sono, nel mondo, milioni di coppie che non possono avere figli e soffrono per la loro condizione. Dall'altra parte abbiamo un mercato nero d'organi di bambini appena nati e ammazzati, o di feti abortiti. Se riuscissimo a far incontrare le coppie che non possono avere figli con i contrabbandieri, risolveremmo due problemi: le coppie sarebbero finalmente felici; i contrabbandieri ucciderebbero qualche neonato in meno e farebbero molti più soldi. Le persone devono capire che la soluzione c'è ed è raggiungibile.
INTERVISTATORE: Affascinante.
BEBE: E dovresti vedere le idee che ci sono per la pubblicità sulla guerra! Con la giusta sensibilizzazione, le nostre città diventeranno talmente incasinate che Raqqa, Mosul e Baghdad sembreranno l'oratorio estivo."
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